Permesso di colloquio con persona detenuta
Cos'è
Il permesso di colloquio è un’autorizzazione per accedere al carcere e avere la possibilità di un colloquio con una persona in stato di detenzione.
Fino alla sentenza di I° grado i permessi di colloquio con imputati in stato di custodia cautelare vengono concessi ai parenti del detenuto dal Giudice che procede, in particolare:
- dal Pubblico Ministero nella fase delle indagini preliminari;
- dal Giudice per le indagini preliminari dopo la conclusione delle indagini e prima dell’invio degli atti al dibattimento;
- dal Tribunale e/o dalla Corte d’Assise durante la fase dibattimentale.
Dopo la sentenza di I° grado i permessi di colloquio sono concessi dal Direttore dell’istituto penitenziario presso il quale si trova ristretto il detenuto.
Il permesso di colloquio può essere:
- Permanente, quindi valido per più visite;
- Ordinario, quindi valido per una sola visita;
- Straordinario, quindi valido per una sola visita ma senza incidenza sul monte ore delle visite del detenuto.
I parenti ed affini fino al secondo grado e/o persone conviventi (stato di convivenza documentato o autocertificato) possono ottenere, salvo specifiche esigenze cautelari valutate dall’A.G., permessi permanenti; tutti gli altri devono richiedere al Giudice singoli permessi di colloquio motivando la richiesta di volta in volta.
La cadenza dei colloqui (mensile, settimanale, giornaliero) e le modalità (orari, prescrizioni) dipendono dalla normativa applicata dagli istituti penitenziari, ai quali occorre rivolgersi per ottenere le relative informazioni.
Normativa
Art. 18 Ordinamento Penitenziario
Chi può richiedere
Chiunque ne abbia interesse.
Dove
Ufficio Accettazione
2° Piano
Tribunale - Cancelleria GIP/GUP
2° Piano
Tribunale - Cancelleria del Giudice adibito
Come si richiede
L’interessato deve presentare:
- la domanda in carta libera, con indicazione anche del motivo della richiesta;
- la copia di un documento di identità non scaduto, o, se straniero extracomunitario, la copia del permesso di soggiorno o del passaporto con visto d’ingresso in corso di validità;
- il certificato di stato di famiglia o residenza.
In assenza di documentazione che provi la parentela o convivenza con la persona detenuta, può essere presentata un’autocertificazione. In quest’ultimo caso verrà rilasciato un permesso straordinario per un solo colloquio, che verrà tramutato in permesso permanente in caso di esito positivo degli accertamenti disposti dall’Ufficio. Si rammenta che la falsa dichiarazione è un reato.
Tempi
Immediatamente (se richiesto dopo la conclusione delle indagini) o al massimo entro una settimana (se richiesto in fase dibattimentale).
Costi
Esente
Modulistica
Non prevista